L’idea di una convenzione di cittadini era stata lanciata dai federalisti prima dei referendum francese e olandese, quando veniva dato per certo che la Costituzione europea sarebbe entrata in vigore. La Convenzione sarebbe servita a proporre gli emendamenti necessari a rendere questa Costituzione una Costituzione federale, e cioè l’abolizione del diritto di veto su tutte le competenze dell’Unione europea e sulla procedura di revisione costituzionale, e la trasformazione della Commissione in un Governo federale europeo.
Dopo i due NO nei referendum l’UE ha attraversato un periodo di seria crisi e lo stesso processo costituente ha corso il rischio di bloccarsi. Per alcuni mesi solo i federalisti e pochi altri hanno mantenuto fermamente la loro posizione e sono riusciti infine ad indicare la via per rilanciare l’idea di una Costituzione per l’Europa come passo fondamentale verso la Federazione europea.
In un clima di generale euro-scetticismo, peggiorato dagli aspri contrasti nel dibattito sulle prospettive finanziarie per gli anni 2007-2013, i federalisti hanno avuto la lucidità di rendere la Convenzione dei cittadini di Genova il primo grande evento mirato a salvare la Costituzione, riunendo persone, politici, rappresentanti di diverse organizzazioni della società civile che hanno rivendicato insieme un’Europa federale e democratica.
Sono stati inoltre discussi importanti temi dell’agenda politica all’interno di tre gruppi di lavoro: il ruolo dell’Europa nel mondo, il modello economico e sociale europeo, la cittadinanza europea. Il dibattito nei gruppi e in plenaria ha portato all’elaborazione di un Manifesto europeo , che è una sintesi delle richieste della società civile e delle proposte dei federalisti per rilanciare il processo costituente. E’ un notevole successo che testimonia come le idee dei federalisti stanno passando tra le associazioni e I forum della società civile.
Molti membri della JEF hanno preso parte alla Convenzione partecipando al dibattito e organizzando una vivace manifestazione nelle strade per chiedere il rilancio del processo costituente.
...il Parlamento europeo è un’istituzione federale che storicamente ha sempre spinto per una maggiore integrazione dell’Unione europea
La presenza alla Convenzione di alcuni Parlamentari europei è un altro punto degno di nota: il Parlamento europeo è un’istituzione federale che storicamente ha sempre spinto per una maggiore integrazione dell’Unione europea. Il nostro ruolo è di creare dei contatti tra i nostri rappresentanti europei e I cittadini europei e le loro reti, che sono in molti casi vagamente europeisti ma hanno bisogno di essere guidati da un’avanguardia di persone consapevoli che la nuova linea di divisione tra progresso e reazione è quella descritta nel Manifesto di Ventotene. Il nostro compito è creare un fronte di persone e di organizzazioni che rivendichino un’Europa democratica e federale. Il Parlamento europeo non è insensibile alle richieste dei cittadini e noi dobbiamo spingerlo a prendere iniziative coraggiose.
Accolgo con favore alcuni passi sulla strada giusta, come la bocciatura, sebbene non definitiva, del bilancio europeo approvato dai Governi europei per gli anni 2007-2013, motivato dal fatto che esso darebbe molti meno fondi all’UE di quelli richiesti dal Parlamento europeo, e come l’approvazione del piano Duff - Voggenhuber, sebbene due punti chiave inseriti nel testo iniziale, vale a dire la proposta di una nuova Convenzione e di un referendum europeo nel 2009, siano stati tolti dalla versione finale. Se il Parlamento europeo sente l’appoggio dei cittadini diventerà un alleato dei federalisti, come già è stato in passato.
Altre Convenzioni sono previste per i prossimi mesi a Vienna e Parigi. Lavoriamo affinché siano un successo: il nostro fine è ottenere un referendum consultivo europeo sulla Costituzione, sia essa l’attuale o un testo modificato, in occasione delle elezioni europee del 2009.
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