Tra il 5 e il 7 aprile si è tenuto in Cina un incontro tra il Presidente francese, Emmanuel Macron, la Presidente della Commissione europea, Urusla Von der Leyen, e il Presidente della Repubblica Popolare Cinese (RPC), Xi Jinping. Il viaggio congiunto dei due leader europei non fa che mostrare l’attenzione costante che l’Unione europea (UE) riserva alla RPC, lo dimostrano anche le visite del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e del Primo Ministro spagnolo, Pedro Sanchez, rispettivamente a novembre 2022 e marzo 2023. Al tempo stesso, il fatto che la Cina continui a ricevere visite di questo calibro segnala anche il modo di porsi con cui la RPC sta cercando di apparire ultimamente, ovvero un Paese disponibile e aperto al dialogo, soprattutto per via della sua posizione non troppo chiara riguardante gli ultimi eventi nel panorama mondiale.
All’arrivo della controparte europea in Cina, il Presidente francese e la Presidente della Commissione europea hanno ricevuto due trattamenti ben distinti. Da un lato, Macron è stato accolto da un tappeto rosso dal Ministro degli esteri cinese e da parate militari con tanto di colpi di cannone in piazza Tienanmen. Dall’altra parte, all’arrivo di Von der Leyen, ad attenderla all’uscita regolare dei passeggeri vi era il Ministro dell’ecologia. Inoltre, mentre il programma del Presidente Macron era straripante di appuntamenti, quello della Presidente Von der Leyen era abbastanza ridotto. Questo duplice atteggiamento è in realtà perfettamente in linea con il pensiero e le usanze cinesi: infatti, la distinzione mostra come la RPC si senta più a suo agio ad avere contatti diretti con i Capi di Stato di un Paese piuttosto che con una rappresentanza esecutiva di 27 diversi Stati (soprattutto considerando che i membri dell’UE esprimono notoriamente una serie di opinioni contrastanti su come approcciarsi alla Cina).
I principali argomenti di discussione che hanno dominato la visita di tre giorni sono stati principalmente due: la guerra in Ucraina e le relazioni UE-Cina (con maggiore spazio alle relazioni bilaterali tra la Francia e la RPC, testimoniato dal fatto che il Presidente Macron è stato accompagnato da un’ampia delegazione di imprenditori, tra cui Airbus, BNP Paribas e L’Oréal.
Gli impegni dei due leader europei sono stati molto diversi tra loro. Il mattino del 6 aprile, la Presidente della Commissione europea ha partecipato a una riunione con il Presidente della Camera di commercio dell’UE in Cina, Joerg Wuttke, e altri rappresentanti di diverse industrie europee nella RPC. Successivamente, la Presidente ha partecipato a un incontro e un pranzo di lavoro con il Premier Li Qiang, con il quale ha discusso su come riequilibrare le relazioni commerciali, sottolineando l’interconnessione tra l’economia europea e cinese, ma anche menzionando il sempre crescente deficit commerciale dell’UE, che negli ultimi dieci anni si è più che triplicato. La soluzione a questo problema si baserebbe sulla costituzione di condizioni di parità che permetterebbero alle aziende europee di poter offrire i propri servizi e investire in maniera più sicura nella RPC.
Nel pomeriggio, la Presidente della Commissione e il Presidente francese hanno partecipato a un colloquio trilaterale con il Presidente cinese. Durante l’incontro, i tre leader hanno avuto uno scambio di opinioni riguardo la crisi ucraina. A tal proposito, la controparte europea ha convenuto che la Cina non ha creato la crisi e ha apprezzato il ruolo cinese nella ricerca di una soluzione pacifica. I leader europei si sono espressi impazienti che la RPC assuma un ruolo più preminente nella questione e hanno dimostrato il loro interesse a lavorare con la Cina per facilitare i colloqui di pace. L’opinione della controparte cinese sul conflitto ucraino rimane sempre la stessa: il ruolo cinese è quello di sostenere i colloqui per la pace e realizzare un cessate il fuoco, opponendosi ad azioni che possano complicare ulteriormente la situazione. La Cina sostiene gli sforzi dell’UE per proporre piani per una risoluzione pacifica della crisi, ma al tempo stesso sottolinea che la crisi ucraina non è un problema tra RPC e UE.
Dopo questo colloquio trilaterale, Von der Leyen e Xi si sono incontrati per un incontro bilaterale. Durante la riunione, i leader hanno espresso il loro condiviso consenso sulla risposta ai cambiamenti climatici e hanno convenuto che le due parti dovrebbero compiere sforzi per poter salvaguardare la stabilità nel mondo. Von der Leyen ha evidenziato che l’UE disapprova l’idea di un disaccoppiamento dalla Cina, ma spera che tramite il dialogo e nuovi scambi si possano trovare nuove misure favorevoli per entrambi. Inoltre, per la prima e unica volta nei tre giorni di visita, la questione di Taiwan è stata sollevata dalla Presidente della Commissione, la quale ha ribadito che l’UE non ha intenzione di cambiare la sua politica di una sola Cina, ma spera che pace e stabilità vengano mantenute lungo lo Stretto di Taiwan.
Per concludere gli impegni diplomatici, in serata, la Presidente ha tenuto una conferenza stampa presso la delegazione dell’UE in Cina per rispondere alle domande dei media (stranieri e non) riguardo al suo viaggio nella RPC e gli argomenti che sono stati discussi durante i vari incontri.
Per quanto riguarda il programma sostenuto dal Presidente Macron, è innegabile che fosse più fitto rispetto a quello della Von der Leyen. Il 2024 è infatti un anno molto importante per le relazioni Franco-Cinesi, non solo perché la Francia sarà teatro dei Giochi Olimpici e Paralimpici, a Parigi, ma perché sarà anche l’anno del turismo Franco-Cinese e si commemorerà il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Francia e Cina. Per via di ciò, il 2023 è l’anno in cui i due Paesi dovranno rivitalizzare i legami culturali per prepararsi agli eventi e le commemorazioni che vedranno protagonisti la Francia e la RPC l’anno venturo. Infatti, oltre gli impegni più strettamente politici, il Presidente francese ha anche preso parte all’inaugurazione del 17° Croisements Festival al Red brick Art Museum di Pechino, il più grande festival straniero in Cina. Durante la cerimonia di apertura, Macron ha presentato il programma dell’evento e ha poi annunciato tre nuovi programmi per rilanciare le relazioni bilaterali tra i due Paesi: un programma di scambio per artisti francesi in Cina e artisti cinesi in Francia; un programma a sostegno della danza contemporanea e uno scambio di know-how e investimenti nelle professioni artistiche tra Francia e Cina.
Mentre la visita della Presidente Von der Leyen è iniziata e conclusa a Pechino, il Presidente Macron ha avuto l’opportunità di visitare il campus di una delle migliori università nel sud della Cina, a Guangzhou, dove il Presidente francese ha pronunciato un discorso durato mezz’ora davanti alla folla e risposto alle domande poste da tre studenti chiaramente selezionati. Conclusa la visita all’università, Macron è stato portato al Pine Garden di Guangzhou dove ha avuto un incontro in solitaria con il Presidente Xi. I due leader sono stati impegnati in discussioni per più di tre ore e gli argomenti hanno toccato apparentemente tutto, dalla guerra in Ucraina all’unità europea. Di maggior rilevanza, Macron ha esortato Xi a non fornire armi alla Russia e insieme i Presidenti hanno ribadito la loro volontà di arrivare a dei colloqui di pace tra Kiev e Mosca. Inoltre, esortato nuovamente a chiamare il Presidente ucraino, Volodymir Zelensky, Xi Jinping ha riferito la sua disponibilità a parlare al Presidente solo quando “le condizioni e i tempi saranno giusti” (la chiamata è effettivamente avvenuta il 26 aprile, ma dalla stessa non sono emerse grandi novità).
Al ritorno dal suo viaggio, Macron ha rilasciato ulteriori interviste e numerose critiche sono cadute sul Presidente francese dopo aver affermato che l’Europa non deve diventare un mero “vassallo” , ma dovrebbe assumere il ruolo di terza potenza mondiale, al fianco di Stati Uniti e Cina, e che per questo l’UE deve ridurre la sua dipendenza dagli USA e non deve farsi coinvolgere nella questione di Taiwan, poiché non la riguarda direttamente. In tutta risposta, il Senatore degli USA Marco Rubio, con un tweet ha affermato che se Macron ha parlato a nome di tutta l’Europa, allora gli Stati Uniti dovrebbero considerare di concentrarsi sul contenimento della Cina, lasciando il conflitto ucraino alla sola gestione dell’UE.
A parte questa escalation finale, ancora non è chiaro se la duplice visita europea in Cina porterà il Presidente Xi a impegnarsi attivamente per portare la pace tra Russia e Ucraina. Durante i colloqui, numerosi argomenti sono stati trattati da entrambi i leader politici, sia da un punto di vista più generale che nello specifico, e si spera che i numerosi incontri tenutosi in questi tre giorni possano tradursi in azioni favorevoli per tutti gli interessati.
Segui i commenti: |