La Conferenza sul futuro dell’Europa ha lanciato la sua piattaforma online: ecco come utilizzarla

, di Juuso Järviniemi, tradotto da Benedetta Viola

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La Conferenza sul futuro dell'Europa ha lanciato la sua piattaforma online: ecco come utilizzarla

Guy Verhofstadt la definisce “il cuore, il motore, il volano dell’intera Conferenza”. Il commissario Ue Dubravka Šuica afferma che “rappresenta il lancio della Conferenza”.

Con l’inaugurazione di una piattaforma online interattiva, https://futureu.europa.eu, la tanto attesa conferenza dell’UE sul futuro dell’Europa è finalmente iniziata. Di cosa tratta la piattaforma e come possono utilizzarla i cittadini? Cosa accade alle idee che vi vengono pubblicate? Juuso Järviniemi del The New Federalist offre una guida rapida.

Pubblicazione e approvazione di idee

All’interno della piattaforma, i cittadini possono pubblicare le proprie idee su qualsiasi argomento relativo al futuro dell’Europa. La piattaforma mette a disposizione nove categorie come “European democracy” (Democrazia europea), “Digital transformation” (Trasformazione digitale), “Health” (Salute) e “Migration” (Migrazione). In alternativa, i cittadini possono pubblicare commenti nella categoria “Other ideas” (Altre idee).

La piattaforma invita gli utenti ad “approvare” le idee degli altri users. In una conferenza stampa in occasione del lancio della piattaforma, Guy Verhofstadt, eurodeputato nel consiglio di amministrazione che coordinava la riunione, ha spiegato che le idee popolari della piattaforma contribuiranno a plasmare le fasi future della conferenza.

Organizzazione e partecipazione a eventi

Per le organizzazioni e i cittadini attivi, la piattaforma offre la possibilità di organizzare un evento e commercializzarlo come elemento ufficiale della Conferenza. La piattaforma web presenta una mappa degli eventi in programma, istruzioni per gli organizzatori e relazioni sugli eventi che hanno già avuto luogo. Dubravka Šuica, il commissario dell’UE che lavora alla conferenza, ha affermato che gli eventi possono variare da raduni locali “a livello di salotto” a grandi eventi nazionali organizzati da istituzioni come i Parlamenti. Ha accennato alla possibilità di un finanziamento della Commissione europea per le istituzioni che organizzano eventi, aggiungendo che la decisione non è stata ancora finalizzata. Su Twitter Daniel Freund, altro eurodeputato coinvolto nella pianificazione della conferenza, ha affermato che “la Commissione intende favorire le idee raccolte da eventi ben organizzati”.

Utilizzo della traduzione automatica per abbattere le barriere linguistiche

La piattaforma online è disponibile in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE. I cittadini possono pubblicare commenti nella propria lingua e i commenti vengono tradotti automaticamente in altre lingue. Le barriere linguistiche vengono spesso citate come un impedimento a un vero dibattito paneuropeo tra i cittadini. Tenendo presente questo, la piattaforma online della conferenza è un nuovo tentativo di consentire a tutti gli europei di dialogare senza ostacoli.

I prossimi obiettivi della Conferenza

La Conferenza dovrebbe concludersi entro la prossima primavera, ma il calendario non è ancora definitivo. Oltre alla piattaforma online e agli eventi tenuti dai cittadini, le istituzioni dell’UE convocheranno panel di cittadini selezionati casualmente, nonché una conferenza plenaria. La Giornata dell’Europa del 9 maggio segnerà probabilmente una cerimonia di apertura formale e un’occasione per condividere ulteriori informazioni sui prossimi appuntamenti chiave.

Quel che è certo è che la piattaforma online accompagnerà la Conferenza fino alla fine, e forse oltre. Le istituzioni hanno investito in un eccellente strumento per la partecipazione dei cittadini, quindi viene naturale chiedersi perché non mantenerlo per il futuro. Il commissario Dubravka Šuica ha dato segnali promettenti: “Se questa piattaforma digitale multilingue funziona, possiamo ovviamente estenderla a meccanismo permanente, ma non abbiamo ancora preso una decisione in merito”.

La Conferenza porterà a un vero cambiamento?

Il grande interrogativo sulla bocca di tutti è cosa ne sarà delle conclusioni della Conferenza. Al meeting di lancio del 19 aprile, i giornalisti hanno sfidato le istituzioni sulla loro preparazione ad avviare la riforma dei trattati dell’UE, se questo è ciò che chiedono i cittadini.

Parlando come rappresentante della presidenza del Consiglio dell’UE, la Segretaria di Stato portoghese per gli Affari Esteri Ana Paula Zacarias è stata a dir poco riservata, affermando semplicemente che la posizione congiunta delle istituzioni dell’UE sulla Conferenza non menziona la modifica del trattato.

Guy Verhofstadt ha preferito vedere il bicchiere mezzo pieno: “Non si parla della necessità di cambiare il trattato, o dell’impossibilità di modificarlo. [...] Per il Parlamento è un’ottima cosa perché rende tutto possibile e dipenderà completamente dall’esito dei panel di cittadini, dal lavoro in plenaria della Conferenza e dai risultati che ne deriveranno”. Le difficoltà delle istituzioni nel negoziare una dichiarazione comune alla guida della Conferenza sono una delle ragioni principali per cui l’iniziativa è stata lanciata solo ora, nonostante Ursula von der Leyen l’avesse già annunciata nel luglio 2019. Le tensioni tra Ana Paula Zacarias e Guy Verhofstadt nella conferenza stampa di lancio sono state un esempio lampante che i disaccordi sulla Conferenza non sono finiti.

Mentre Verhofstadt ha affermato che “non ci sono limiti”, il ministro portoghese ha onorato l’inizio della Conferenza in termini bruschi: “sarà quel che sarà”. Ciò su cui tutti e tre possono essere d’accordo è che ora spetta ai cittadini trarne il meglio.

JEF utilizzerà attivamente la piattaforma online della conferenza e incoraggia i suoi membri a farlo. I membri del comitato esecutivo e del segretariato JEF-Europe hanno già pubblicato diverse idee sulla piattaforma: su una federazione europea, un Parlamento europeo più forte, un collegio elettorale a livello di UE alle elezioni europee, il sistema Spitzenkandidaten, la continuazione dell’ampliamento dell’UE, un meccanismo per lo Stato di diritto, un’Unione bancaria europea, un’unione fiscale europea e un’UE attrice globale.

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