LA CRISI MIGRATORIA E LE FRONTIERE: LE FRAGILITÀ DELL’UNIONE

Articolo redatto dagli studenti del liceo Chateaubriand di Rennes

, di Lycée Chateaubriand (Rennes), tradotto da Sara Pasciuto

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LA CRISI MIGRATORIA E LE FRONTIERE: LE FRAGILITÀ DELL'UNIONE
Madrid, Spagna. Foto di Maria Teneva / Unsplash

Dal 2015 l’Europa affronta una crisi migratoria. Nel 2019, più di 60 mila persone hanno rischiato la vita per raggiungere il continente. Per loro l’Europa rappresenta un’«oasi di pace». Molti si fermano in Francia (390 mila nel 2018) e la loro situazione nel Paese è instabile: la corsa al permesso di soggiorno e la caccia ad alloggi riadattati (strutture con accesso ad acqua, internet, gas, elettricità, ecc.) diventano sempre più difficili.

Che partano per motivi politici, economici o climatici, sono molti i migranti a tentare di raggiungere le coste europee in cerca di una nuova vita. L’Unione Europea la definisce una «crisi migratoria». Infatti, a seguito dell’aumento dei migranti in arrivo in Europa negli ultimi anni, l’UE ha dovuto adottare una politica di accoglienza per affrontare questa nuova sfida, questa «crisi».

La maggior parte degli Stati dell’UE ha l’obiettivo di lavorare insieme per controllare le frontiere esterne dell’area Schengen (9 mila km di frontiere terrestri e 44 mila km di frontiere marittime). Per garantirne la sorveglianza, nel 2005 l’Unione ha creato l’agenzia Frontex, che organizza pattugliamenti atti al controllo dei migranti che attraversano illegalmente le frontiere e garantisce il rimpatrio di coloro che sono privi di documenti. L’agenzia si occupa inoltre dell’addestramento delle guardie di frontiera dei paesi vicini (come la Libia).

Per beneficiare dello status di rifugiati, i migranti devono trovarsi in una situazione di pericolo nel loro paese di origine. Le condizioni per ottenere il diritto di asilo sono: subire persecuzioni, torture o rischiare gravi procedimenti legali nel paese di origine. Le istituzioni dell’UE sono responsabili dell’esame delle domande di asilo di ogni migrante. Se i minori non accompagnati sono in pericolo, la Commissione europea verifica che siano adeguatamente assistiti.

L’UE si è dotata di leggi per rendere l’accoglienza più omogenea su tutto il suo territorio e per alleggerire alcuni paesi come la Grecia o l’Italia, dove sbarca il maggior numero di migranti. Sfortunatamente, in migliaia perdono la vita lungo il tragitto, dopo aver pagato trafficanti inaffidabili che li ammucchiano su barche pericolose e inadatte alla navigazione (spesso fatte di plastica). Fornire cibo e soddisfare i bisogni di questi numerosi migranti è una sfida per l’UE.

La rappresentanza dell’UE nel paese ospitante alla prova della crisi migratoria

I valori fondamentali…

Secondo la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, l’UE è fondata sui valori indivisibili e universali di «dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà». Essi sono poi ulteriormente precisati: la dignità umana è definita «inviolabile», e tutti hanno diritto «alla libertà e alla sicurezza». Secondo tali valori fondamentali, l’Unione europea si configura come un rifugio, una terra di accoglienza per tutti coloro i cui diritti sono violati.

...a geometria variabile

Tuttavia, sembrerebbe che questi valori “fondamentali” difesi dalla Carta (peraltro firmata da tutti i capi degli Stati membri dell’UE) diventino a geometria variabile a seconda dei contesti di applicazione. Prendiamo l’esempio del diritto alla sicurezza. Nel capitolo 2- Libertà, all’articolo 6, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE afferma che «Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza». Questa affermazione si riferisce a tutti gli individui e non solo ai cittadini dell’UE. Negli ultimi anni, alle navi umanitarie che hanno salvato i migranti nel loro viaggio attraverso il Mediterraneo è stato vietato l’attracco nei porti dei paesi membri dell’Unione europea. Si può citare, ad esempio, il blocco della nave appartenente all’ONG Sea-Watch da parte dell’Italia (due volte dall’inizio del 2019) o quello della nave Aquarius. Questi divieti, che impediscono lo sbarco di persone in serie difficoltà psicologiche e fisiche, sembrano infrangere i valori dell’Unione Europea (così come le leggi che regolamentano le acque internazionali, secondo le quali le navi in difficoltà devono essere accolte nel porto sicuro più vicino).

Molti altri valori dell’Unione europea vengono riadattati o addirittura dimenticati quando applicati ai migranti, come il diritto al lavoro. Ad esempio, in Francia puoi avere un lavoro solo se sei provvisto del permesso di soggiorno. Tuttavia, fino a poco tempo fa, le richieste di asilo dei migranti venivano accolte solo se avevano un domicilio. Senza lavoro, senza reddito, senza casa e senza domicilio, è impossibile ottenere la documentazione necessaria per poter lavorare. Questo circolo vizioso non è affatto sconosciuto allo Stato francese che, nonostante i valori che fondano l’UE, di cui fa parte, sembra rendere ancora più difficile ai migranti l’accesso alla regolarità.

É possibile constatare che di fatto l’UE aumenta le difficoltà di percorso per i migranti in fuga dal pericolo nel loro paese di origine o semplicemente in cerca di una vita migliore, dimenticando così i valori su cui si basa. Eppure, i migranti rivestono un ruolo chiave per il futuro dell’UE. Nel 2015, infatti, l’Unione ha vissuto per la prima volta un’evoluzione negativa della sua popolazione (più morti che nascite), compensata dall’arrivo di 1,9 milioni di migranti sul suo territorio.

Tuttavia, i migranti vedono ancora scomparire davanti ai loro occhi il miraggio della terra di accoglienza che i valori europei descrivono.

La crisi migratoria, rivelatrice di una fragilità europea?

Sempre nel 2015, travolta dalla crisi migratoria, la Commissione Europea ha proposto un programma di quote per i rifugiati. Lo scopo di questo programma è stato quello di distribuire fino a 160 richiedenti asilo, arrivati inizialmente per la grande maggioranza in Grecia e in Italia, nei paesi membri dell’Unione Europea. Più di un milione di migranti erano arrivati in Europa illegalmente, per lo più in fuga dalle guerre in Siria e Iraq. Purtroppo, i risultati sono lontani da quanto ci si aspettava: solo il 28% dei richiedenti asilo è stato accolto nei 27 paesi.

Questa valutazione evidenzia i limiti della solidarietà europea: mentre Malta, Lettonia, Norvegia e Finlandia hanno rispettato le loro quote, Francia, Germania, Svizzera e Irlanda hanno dovuto accelerare le loro procedure, a causa dei troppi dossier in sospeso. Al contrario, i paesi dell’Europa centrale sono stati molto più ostili alla domanda. Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca hanno infatti rifiutato di accettare migranti come previsto dal programma.

Nell’aprile 2020, la Commissione europea ha quindi condannato questi tre paesi per aver violato il diritto dell’UE rifiutandosi di collaborare. Cinque anni prima, tutti e tre facevano anche parte della piccola minoranza di paesi membri che votavano contro il programma.

La Grecia è ancora oggi sovraccarica di migranti ed è in affanno. Migliaia di persone vivono ammassate in condizioni molto precarie, quasi disumane, sulle isole. Le condizioni di vita sono le stesse per i migranti al confine greco-turco, da quando la Turchia ha rotto il suo accordo con l’UE. Nel 2016, infatti, di fronte alle difficoltà del programma della Commissione Europea, l’Ue aveva siglato un accordo con la Turchia (6 miliardi di euro in cambio dell’assistenza ai migranti sul territorio turco). L’incapacità dei paesi membri di concordare una misura di condivisione e di trovare una soluzione a questa massiccia migrazione rivela una continua crisi politica nell’Unione europea. Questa crisi migratoria è quindi rivelatrice di una fragilità europea.

Attualmente i tempi sono particolarmente difficili. Con l’apertura delle frontiere turche, e con l’arrivo della pandemia di Coronavirus, l’afflusso di migranti è in aumento, le loro condizioni di vita sono più colpite e la loro salute esposta. In Grecia, di fronte alla pandemia, le autorità hanno sospeso il diritto di asilo per un mese. I migranti si trovano quindi esclusi dalle norme di contenimento e sono ancora più vulnerabili. In Francia la situazione è simile, i migranti si trovano lasciati a sé stessi. Sorge quindi una domanda: come possiamo noi, francesi ed europei, lavorare per aiutare al meglio queste persone e per integrarle nella vita della Francia e dell’Europa?

A Rennes, diverse associazioni si sono impegnate per la loro integrazione: è il caso di Secours Populaire. È un’associazione basata sulla solidarietà, che viene in aiuto delle persone isolate, sostenendole moralmente, soddisfacendo i loro bisogni (cibo, vestiti, ecc.), accompagnandoli anche lungo il resto del loro percorso (alloggio, salute, inserimento professionale).

Abbiamo visitato una filiale del Secours Populaire, situata a Rennes Nord, nel centro di uno dei quartieri più popolari di Rennes: Maurepas. È stato inaugurato il 15 gennaio 2020, perché il primo sito (più a sud) era saturo, con più di 5000 famiglie registrate. Abbiamo intervistato Martine Loquen e Catherine Tymen, membri di questa associazione da 4 anni.

Articolo scritto da Bleuenn Guillouard, Lila Panizza, Chloé Louessard e Ariane Robin, studentesse delle scuole superiori di Rennes.

Fonti : INTRO : Sito UNHCR : https://www.unhcr.org/fr-fr/urgence-europe.html Sito Eurostat: https://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&plugin=1&language=fr&pcode=tps00176

PARTE: DEFINIZIONE DI CRISI MIGRATORIA https://op.europa.eu/webpub/com/factsheets/migration-crisis/fr/

Informazioni sulle frontiere UE e Fronte : magazine TOPO n°11 format papier (site internet de TOPO : https://www.4revues.fr/topo/)

PARTE SULLA CRISI MIGRATORIA=FRAGILITA’ :

Articolo le monde (relocaliastion des migrants ): https://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2017/09/26/migrants-relocalises-en-europe-quels-pays-ont-tenu-leurs-engagements_5191777_4355770.html

Articolo Euronews (jugement Hongrie, République Tchèque, Pologne) : https://fr.euronews.com/2020/04/02/la-pologne-la-hongrie-et-la-republique-tcheque-juges-par-l-ue-pour-leur-accueil-des-migran

PARTE SUI VALORI EUROPEI : Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea : https://eur-lex.europa.eu/legal-content/FR/TXT/HTML/?uri=CELEX:12016P/TXT&from=FR Accesso ai porti vietato alle navi umanitarie : https://www.lemonde.fr/international/article/2019/01/29/migrants-l-ong-sea-watch-saisit-la-cedh-contre-l-italie_5416188_3210.html Procédure de demande d’asile en France : https://www.ofpra.gouv.fr/asile/la-procedure-de-demande-d-asile/demander-l-asile-en-france Les grands principes du droit d’asile en France https://www.immigration.interieur.gouv.fr/Asile/Le-droit-d-asile/Les-grands-principes-du-droit-d-asile Évolution négative de la population en UE 2015 https://www.lemonde.fr/immigration-et-diversite/article/2016/07/08/plus-de-morts-que-de-naissances-dans-l-union-europeenne-en-2015_4966392_1654200.html

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