Quale futuro per Africa e Europa? Parola ai giovani!

, di Pietro Malesani

Quale futuro per Africa e Europa? Parola ai giovani!

Eurobull.it, in partnership con il Centro Einstein di Studi Internazionali, pubblica di seguito un articolo realizzato come attività di ricerca all’interno del CESI Internship Research Project, http://www.centroeinstein.eu/.

Il rapporto tra Europa e Africa è una delle questioni che, negli ultimi tempi, maggiormente interessa le Istituzioni. Sta avvenendo un rafforzamento o per entrambi i continenti si stanno marcando partnership più interessanti? Quale l’opinione dei cittadini e soprattutto dei giovani sul tema? A Torino, una conferenza per dibatterne.

Una conferenza organizzata dai giovani per i giovani, che punti a dare loro spazio e a creare un confronto ed un dialogo tra Europa e Africa. Si tratta della African European Youth Conference, che si terrà il 22 e 23 ottobre a Torino, tra il Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino e il Cecchi Point - Casa del quartiere di Aurora.

Il convegno, organizzato nel corso degli ultimi mesi, affonda le sue radici nel sesto summit tra Unione Europea ed Unione Africana, avvenuto a Bruxelles nel febbraio di quest’anno. L’incontro aveva mostrato la comune volontà di rafforzare la cooperazione e la solidarietà tra i due continenti, a partire da temi quali sicurezza, pace, sviluppo sostenibile e prosperità, come evidenziato dalle parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “È emerso uno spirito nuovo, lungimirante e ambizioso, che deve essere il fondamento di questa speciale partnership tra Europa e Africa”.

L’invito a lavorare per il rafforzamento di un legame tra Africa e Europa è stato prontamente raccolto da One Hour for Europe, un’organizzazione paneuropea che mira a sensibilizzare le persone verso l’Unione europea e a stimolare la cittadinanza attiva. “La conferenza nasce dal nostro progetto Youth Intra Dialogue on Europe and Africa (Y-Idea) e dalla collaborazione con l’associazione culturale Quintiliano - spiega infatti Carola Gritella, vicepresidente dell’organizzazione - perché noi giovani sentivamo la necessità di essere coinvolti nel decision making internazionale, in questo caso nei processi decisionali tra Unione Africana e Unione Europea”.

Tra i partner dell’iniziativa non manca la rappresentanza federalista, con il Movimento Europeo-Italia, il Centro Studi sul Federalismo e il Centro Einstein di Studi Internazionali. L’evento avrà anche il patrocinio di Unicef, Consiglio Nazionale dei Giovani, Parlamento Europeo e Commissione Europea.

Al centro di tutto c’è quindi la volontà di ritagliare un ruolo per i giovani, al contrario di quanto succede di solito: a partire dalla programmazione dell’evento, che è stata interamente sulle loro spalle, fino ad arrivare alle discussioni sui contenuti e alla diffusione dei risultati che si otterranno. “Vogliamo far sentire la voce dei giovani africani e europei - continua Carola Gritella - per supportare una politica di youth empowerment, che ci permette di dire la nostra e fare l’interesse della nostra generazione e di quelle future”.

La conferenza sarà strutturata in sei diversi panel, ognuno dei quali tratterà un argomento specifico. Si comincerà con gli interventi dei relatori, che mireranno ad offrire una panoramica del tema affrontandolo da diversi punti di vista. Tra di loro, ci saranno nomi di rilievo: la deputata del Parlamento europeo Pierrette Herzberger Fofana e la membro della Commissione Chiara Adamo, il direttore per l’Africa del ministero Affari esteri Giuseppe Mistretta e Bitania Lulu, consigliera del Commissario europeo allo sviluppo. Figure delle istituzioni, ma non solo: ci sarà anche la cestista e atleta paralimpica Faouziatou Ibrahima. Dopodiché, saranno i partecipanti a diventare protagonisti: ci si aspetta che siano circa duecento per ogni giornata, compresi tra i 15 e i 35 anni, ed è il loro dibattito ad essere centrale per la conferenza. Una volta che i relatori avranno terminato i propri interventi, i giovani procederanno con una discussione in gruppi di lavoro, mettendo a confronto visioni provenienti da background e da continenti differenti, ma anche interrogandosi su alcune domande guida.

Il sabato, un primo panel si concentrerà sulle relazioni tra Unione Africana ed Unione Europea, tenendo in particolare considerazione gli obiettivi posti dal summit di febbraio. Il secondo tratterà invece i temi di pace e sicurezza, da sempre centrali nei rapporti tra i due continenti. Ci sarà poi un focus rivolto a migrazione e mobilità, con l’obiettivo di parlare dei flussi interni all’Africa e non soltanto di quelli verso l’Europa, che costituiscono soltanto una minima parte del fenomeno nel suo complesso. La domenica sarà aperta da un panel su industrializzazione ed accesso all’energia rinnovabile, temi fondamentali nel legame economico e commerciale tra Europa ed Africa. Si proseguirà parlando di società civile ed inclusione, diritti umani, partecipazione giovanile e cultura. Infine, la conferenza terminerà con un approfondimento sul cambiamento climatico, ponendo l’accento sulla necessità di una giustizia climatica.

Lo scopo della conferenza è quello di inserirsi nel meccanismo di follow-up del vertice avvenuto a inizio anno tra Unione europea ed Unione africana, impegnandosi quindi nell’implementazione di quanto deciso al summit. In concreto, questo porterà i partecipanti a creare il Torino Joint Communiqué. “L’obiettivo è scrivere un comunicato congiunto e programmatico che racchiuda le tematiche discusse nei sei panel, per poi inviarlo agli organi dell’Unione europea e dell’Unione africana, a Organizzazioni non governative e a soggetti della società civile” sottolinea Carlo Gritella.

La redazione del documento non metterà però la parola fine all’azione di questi mesi, ma sarà soltanto il primo passo di un impegno più duraturo. “Possibilmente vogliamo essere coinvolti nelle prossime negoziazioni tra le due organizzazioni, che si terranno tra tre anni” conclude la vice presidente di One Hour for Europe.

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