L’accordo di Schengen è stato un passaggio fondamentale nella storia dell’Unione europea. Uno dei suoi obiettivi principali è il rafforzamento della solidarietà tra i cittadini europei attraverso la rimozione dei controlli alle frontiere. Reintrodurle comprometterebbe l’unità del popolo europeo.
La libera circolazione è al centro dell’integrazione europea ed è allo stesso tempo un diritto fondamentale dei cittadini europei. Schengen ha permesso a milioni di europei di conoscere la diversità del nostro continente attraverso la mobilità di studenti, lavoratori e turisti. Ha favorito la formazione di legami più stretti tra cittadini europei a livello umano, culturale ed economico. Grazie al visto Schengen, anche i cittadini non-UE hanno la possibilità di viaggiare in Europa senza doversi scontrare con le procedure burocratiche di ogni paese. Schengen ha dunque formato una serie di nuove connessioni fra cittadini europei e quelli di altri paesi.
Rinunciare avrà conseguenze su tutti noi
Milioni di europei attraversano giornalmente i confini per raggiungere i propri posti di lavoro, le compagnie europee hanno distribuito le proprie catene di produzione e fornitura in tutta l’UE e decine di milioni di turisti influenzano la nostra capacità di comprensione internazionale e il nostro arricchimento culturale. La fine di Schengen ostacolerebbe l’interazione trans-frontaliera tra i cittadini europei. La libertà di movimento è il singolo più importante strumento per combattere i pregiudizi e le idee sbagliate all’interno dell’Europa.
Il mantenimento di Schengen rafforzerà la solidarietà tra i cittadini europei e i rifugiati, e dimostrerà che i valori della cittadinanza europea sono fondati sull’inclusione a prescindere dai confini. Invece, la sua fine supporterà le attuali proposte dei leader europei di diminuire i diritti sociali legati alla nostra cittadinanza europea, minando il principio base dell’integrazione europea: la non discriminazione. Vediamo di non essere discriminati e spogliati della nostra libertà di movimento – piuttosto, andiamo avanti verso un’Europa federata!
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