Europa senza potere - commentaires Europa senza potere 2014-05-07T21:10:35Z https://mobile.taurillon.org/europa-senza-potere#comment19822 2014-05-07T21:10:35Z <p>Senza una costituzione siamo cittadini in patria ma sudditi in Europa</p> <p>Post Scriptum : L<code class="spip_code spip_code_inline" dir="ltr">articolo di Sante Granelli mi stimola ancora una reazione in merito al ruolo dell</code>opinione pubblica ed al ruolo del Parlamento Europeo che quell`opinione pubblica potrebbe aver contribuito a tradire.</p> <p>Noi popolo europeo, dovremmo prendere atto che, se siamo « cittadini » dei nostri paeselli della penisola (è perché i parlamenti ci hanno permesso di ottenere il riconoscimento dei diritti umani inalienabili attraverso ottenendo dai tribali sovrani, le costituzioni), ma se ci pensiamo bene siamo ancora sudditi nell'ambito delle relazioni internazionali ed europee (proprio perché a quel livello manca ancora appunto una costituzione). E continueremo ad esserlo, sudditi, fino a quando il Parlamento non prenderà il coraggio a due mani e si darà un ruolo costituente ! Forse sarebbe utile spiegare ai parlamentari europei che se la loro Assemblea non assume le iniziative politiche adeguate che i sudditi-cittadini si attendono, saranno sempre di meno gli elettori che si recheranno a votare in occasione delle prossimi elezioni dirette e, si generà un circolo vizioso : i parlamentari, eletti da sempre più sparute minoranze, saranno sempre meno influenti e sempre meno in misura di influire sulla politica dell'Unione Europea, sicché diminuiranno ancora di più i votanti e così via di seguito.</p> <p>Se non si riesce a far prendere l'iniziativa al Parlamento tutto intero (in questo caso, forse si potrebbe convocare un'assemblea separata, come quella della Rivoluzione francese della pallacorda) : si può immaginare che parlamentari degli Stati in difficoltà prendano l'iniziativa di redigere un progetto federale da sottomettere ai governi ? Per farlo ratificare non da tutti gli Stati ma ad almeno 12 dei 17 stati della zona euro, così da evitare che qualche territorio marginale faccia naufragare tutto per ragioni contingenti ed interne ?</p> Europa senza potere 2014-05-07T18:17:44Z https://mobile.taurillon.org/europa-senza-potere#comment19821 2014-05-07T18:17:44Z <p>PARTE II Ma il processo funzionalista mutuato dai sistemi di unificazione tecnica internazionale e nazionale se si adatta bene alla unificazione della forma e delle dimensioni delle carte di credito, raggiunge la sua massima estensione quando di applica alla moneta non potendosi certo pretendere di avere una moneta UNI (unificata per forme, tagli, dimensioni e colori) se non esiste un<code class="spip_code spip_code_inline" dir="ltr">area economica omogenea come dimostrarono gli economisti alla Mudell (per questo insigniti di premi Nobel). L</code>Euro rappresenta ben il terzo tentativo di unificazione monetaria della Penisola (i precedenti due si ebbero nel 1865 e nel 1933 : ma quello che è più inquietante è che dopo ogni fallimento dei due più antichi si ebbe una guerra fratricida tra le potenze europee. Dovendosi dunque evitare ad ogni costo il fallimento dell<code class="spip_code spip_code_inline" dir="ltr">Euro, pena una terza guerra che non possiamo non permetterci sul nostro suolo, è imperativo e categorico dunque rileggere e dare completa attuazione al rapporto Delors il quale proponeva, appunto, l</code>adozione di tutta una serie di misure al contorno (unione bancaria, fiscale, ed economica). I problemi attuali di euroscetticismo secondo me non nascono dalla insipienza della classe politica ma dal fatto che ci troviamo in una fase di crisi sistemica nel corso della quale si realizzerà un processo di distruzione creativa in cui taluni gruppi dominanti lasceranno il potere ad altri. L<code class="spip_code spip_code_inline" dir="ltr">esito democratico del processo è tutt</code>altro che scontato. La reazione della opinione pubblica è negativa perché si è accorta che si è proceduto lo stesso su un sentiero che è, si badi bene, "giusto, razionale e necessario" ma senza convincere pubblicamente l`opinione pubblica della necessità ineludibile della federazione per perseguire gli interessi del piccolo continente. Si rischia di pagare ora caramente il conto della scelta « tecnocratica » ed in qualche misura "elitista" che comportò l'adozione del metodo funzionalista - salvo, grazie alla nuova elezione europea, ricorrere urgentemente nei fatti alla messa in opera di un sistema di governo parlamentare europeo. Per altro le costutuzioni non debbono necessariamente essere sempre e solo scritte. Quella della monarchia costituzionale inglese non lo è (Fine)</p> Europa senza potere 2014-05-07T18:00:27Z https://mobile.taurillon.org/europa-senza-potere#comment19820 2014-05-07T18:00:27Z <p>PARTE I Anch<code class="spip_code spip_code_inline" dir="ltr">io concordo con Sante Granelli che questa sia probabilmente l</code>ultima occasione che ci è data per fare evolvere il sistema verso uno stato federale. Ma non sono certo che le opinioni pubbliche siano favorevoli alla federazione ed i governi miopi. Direi invece che la storia ci mostra proprio un processo contrario alla logica. La realtà è, purtroppo, che « i grandi » ed i piccoli elettori nel momenti cruciali in cui si trattava di fare la scelta definitiva verso la federazione europea »il coraggio« - per dirla con Guy Verhofstadt e Manzoni « non vollero darselo » (il parlamento francese non ratificò il trattato sulla CED facendo cadere anche la CEP ed il referendum sul trattato costituzionale trenta anni dopo fu respinto da francesi ed olandesi facendo arretrare il processo di unificazione allo stadio di trattato intergovernativo : quello di Lisbona recentemente entrato in vigore ed i cui effetti non si sono ancora tutti dispiegati) ed i governi dovettero ripiegare sul funzionalismo. In queste condizioni i Governi stretti fra la chiara necessità di federare la Penisola e l`incapacità delle opinioni pubbliche di vedere chiaramente le evoluzioni in corso ripiegarono su un processo di federalizzazione obliqua, tecnica, strisciante : il funzionalismo alla Jean Monnet. Si ebbero una serie di eufemismi per non rivelare apertamente alla opinione pubblica che si procedeva nonostante il rifiuto espresso, istintivamente, dalle popolazione europee delle campagne. Avemmo così una serie di eufemismi per non chiamare con le cose con loro vero nome : le »armonizzazioni fiscali" (unificazioni normative sulle imposte sui consumi o IVA), le direttive (leggi quadro), i regolamenti (veri e propri atti con forza di legge), il MEC (unione doganale) e poi la CEE. (Segue 1/2)</p>