Dal 2006 la JEF Europe si batte e parla per coloro che sono messi a tacere, allertando l’opinione pubblica sullo stato attuale della democrazia.
All’inizio, con la campagna “Free Belarus Action«, l’organizzazione ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sul regime di Lukašėnka. Negli ultimi anni, tuttavia, le dittature hanno rafforzato la loro presa sui cittadini e numerose macchie sono apparse anche sui tessuti delle democrazie»stabili".
Poiché convinti che un attacco allo Stato di diritto in un Paese sia un attacco al nostro, nel 2014 l’azione è stata ribattezzata «Democracy Under Pressure». Ora la democrazia non solo è sotto pressione, ma è anche sotto attacco.
Insieme ai loro partner, i JEFers stanno costruendo una catena europea di democrazia in tutta Europa che si svolgerà nel corso di un’intera settimana d’azione, dal 18 al 25 marzo, e vi invitano a partecipare:
Anni e anni di minacce alla democrazia nel continente
28 anni di dittatura in Bielorussia. 9 anni di guerra in Ucraina. 1 anno di invasione totale dell’Ucraina da parte della Russia. Possiamo contare gli anni ma non le vite spezzate, quelle perse per proteggere i nostri valori, distrutte dalla guerra, prese dai nemici della libertà dei media, della pace, dei diritti fondamentali e della democrazia in Ucraina, in Bielorussia e in tutta Europa.
L’Europa è spesso considerata il luogo di nascita della democrazia. Tuttavia, non si tratta del passato, ma del futuro che scriviamo giorno dopo giorno e delle scelte che facciamo. Abbracciare la democrazia significa abbracciare la libertà di scegliere. L’Ucraina, la Moldavia, la Georgia e i Balcani occidentali hanno scelto l’Europa e ora tocca a noi onorare questa scelta facendo dell’allargamento una priorità politica credibile e attiva. Concentrandoci sull’allargamento, poiché la pace e la democrazia si alimentano a vicenda, scegliamo di garantire la democrazia e la pace, non solo nell’UE ma in tutto il continente.
Parallelamente, è necessaria una profonda riforma da parte dell’UE per garantire che il rispetto dei valori europei sia davvero intessuto nel tessuto della nostra unione. Il Qatargate ci ricorda che la democrazia è sempre un processo in corso e che nessun sistema è immune dalla corruzione. Vigilanza e trasparenza sono richieste a tutti e soprattutto a coloro che ci rappresentano.
Al di là del positivo ma limitato meccanismo di condizionalità dello Stato di diritto, dobbiamo scegliere di spezzare la catena dell’intergovernativismo e introdurre la federazione democratica che i cittadini hanno chiesto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa. Una federazione che possa effettivamente garantire la pace, la democrazia e i diritti fondamentali di tutti i suoi cittadini senza ulteriori compromessi.
Opponiamo alle catene della tirannia, dell’oppressione e della divisione una catena di speranza, una catena di solidarietà, una catena di democrazia. Come i cittadini del 1989 hanno fatto con la catena del Baltico, la società civile e ognuno di noi deve formare una catena europea di democrazia in tutto il continente. È nostra responsabilità mantenere viva la democrazia, mantenere alta la speranza di chi è in prima linea. Con questa positiva catena europea della democrazia intendiamo contribuire a spezzare le catene che incatenano la democrazia e a essere solidali con chi è sotto attacco, con chi subisce pressioni, con chi viene messo a tacere.
Unitevi alla nostra catena europea della democrazia nella vostra città e online dal 18 al 25 marzo
17 anni di campagna annuale per la democrazia. Nel 2014 abbiamo, in seguito alle proteste di Maïdan in Ucraina e alle minacce striscianti alla democrazia in tutto il continente, rinominato la nostra azione “Free Belarus Action” in “Democracy Under Pressure”. Nel 2023, come nel 2022, il sottotitolo della nostra campagna è “democrazia sotto attacco”. Quando l’invasione di Putin e la tirannia sono in piena regola, deve esserlo anche il nostro impegno per la democrazia e per l’Ucraina.
Scendete in piazza! Imbavagliate le statue, applaudite la democrazia, organizzate dibattiti di sensibilizzazione, collaborate con altre associazioni e attivisti. Schieratevi per la democrazia e state dalla parte dell’Ucraina, come le nostre sezioni hanno fatto dallo scoppio della guerra, come noi siamo stati dalla parte della Bielorussia libera fin dall’inizio.
Scrivete ai prigionieri politici! Come negli anni passati, vi invitiamo a scrivere lettere ai prigionieri politici bielorussi e quest’anno, insieme al nostro partner VESNA, anche ai prigionieri politici russi.
Parlate per la democrazia online! Utilizzando #DemocracyUnderPressure, condividete informazioni sulla democrazia, video, amplificate le voci dall’Ucraina, dalla JEF e dagli attivisti per la democrazia. Partecipate alla nostra chat su Twitter il 23 marzo alle 12:30 CET. Troverete tutte le informazioni sulla campagna nel nostro infokit.
Portate la democrazia sui media convenzionali! Condividete il comunicato stampa, traducetelo liberamente, condividete la dichiarazione con i media nazionali e locali. Consultate lo speciale del network di The New Federalist sulla democrazia, con una serie di articoli, podcast e video.
Democracy under Pressure va oltre una settimana d’azione e una campagna: è un impegno. È un impegno che prendiamo come JEF Europe: anno dopo anno, per tutto il tempo necessario, scenderemo in piazza e parleremo per coloro che sono messi a tacere.
Ci armeremo e ci batteremo per lo Stato di diritto e per i diritti fondamentali, ci batteremo per la pace, ci batteremo per la democrazia!
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